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Montefelcino

Antico castello collinare a sinistra della valle del Metauro, Montefelcino dista 5 km dalla via Flaminia. Sorto in epoca medievale, fu a lungo conteso fra i centri maggiori di Fano e Fossombrone, finendo in epoca malatestiana sotto quest'ultimo. La costruzione entro la cinta murata del cosiddetto Palazzo del Feudatario, imponente costruzione con severo portale ad arco e stipiti a bugnato, fu voluta dal conte Fabio Landriani; oggi è utilizzato durante l'estate, come sede dell'annuale mostra-mercato di artigianato artistico e antiquariato, nota come Mercatino del Feudatario. Presso il Palazzo del Feudatario è anche custodita la ricca Raccolta comunale di grafica contemporanea, che affianca opere figurative ad opere astratte, e una selezione di antiche biciclette, utilizzate da  artigiani e commercianti che un tempo percorrevano le strade di città, paesi e campagne vendendo merci oppure offrendo servizi non disponibili sul posto. I mestieri itineranti erano un tempo assai diffusi e la raccolta documenta, attraverso le biciclette esposte, un periodo che va dagli anni Venti agli anni Cinquanta del '900.
Da tempo scomparsa è l'imponente rocca, fatta costruire dal duca Federico da Montefeltro su disegno di Francesco di Giorgio Martini, di cui resta ormai la sola cisterna profonda 33 metri.
Da visitare sono: la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, costruita nel 1290; la Chiesa di San Severo e la Chiesa di Santa Maria Scala Coeli, che custodisce due affreschi, uno dei quali riconducibile alla scuola del Perugino.
Una visita alla frazione di Monte Montanaro consente di ammirare presso la chiesa di S.Marco una grande tela d'altare del fossombronese Gianfrancesco Guerrieri (Madonna con il Bambino e i Santi Francesco, Marco, Biagio e Lorenzo).
A fine maggio, nella contrada di Sterpeti, ha luogo la rievocazione della Battaglia del Metauro, avvenuta nel 207 a.C., tra gli eserciti dei consoli Gaio Claudio Nerone e Marco Livio Salinatore contro quello di Asdrubale Barca, che si apprestava a riunirsi al fratello Annibale per fornire così i rinforzi necessari all’attacco finale e decisivo contro Roma. Le forze dei due consoli riuscirono a sconfiggere Asdrubale evitando così il ricongiungimento delle due formidabili armate cartaginesi, che avrebbe senza dubbio mutato il corso della Seconda Guerra Punica.

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