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Gualdo

Affascinante borgo d’aspetto medievale, con resti delle numerosi torri che appartengono alle fortificazioni antiche, Gualdo offre al visitatore, oltre ad una suggestiva vista sui monti Sibillini che la circondano, tra le valli dei torrenti Tennacola e Salino, anche una bella escursione tra chiese di varie epoche ed un interessante convento francescano.

Il nome Gualdo deriva dal longobardo wald nel suo significato di bosco. L'abitato è ancora oggi circondato dalla trecentesca cinta muraria, con cortine in pietra arenaria, e da alcune torri di rinforzo, molte delle quali vennero utilizzate nei secoli come abitazioni private; dell'imponente torre del cassero, invece, dopo il crollo del 1972, è rimasto solamente il basamento.

La parrocchiale di San Savino, edificata nel Cinquecento e ricostruita nel XVIII secolo ad opera di Pietro Antonio Maggi, conserva, oltre al gonfalone del Rosario di Alessandro Ricci, preziose opere pittoriche, come due tele di Antonio Liozzi e un'Ultima Cena di Simone de Magistris.

Gualdo è conosciuta dal punto di vista gastronomico per la tradizionale produzione di formaggi.

Tra religiosità e folklore, la prima domenica dopo ferragosto si celebra la Festa di San Savino, partrono di Gualdo. Degna di nota è anche la rappresentazione del Presepe Vivente, che si svolge il giorno successivo al Natale tra le vie del paese. Da segnalare infine le processioni del venerdì Santo e dell’Immacolata e il mercato settimanale del martedì.

Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

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