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Fiorenzuola di Focara

Procedendo lungo la strada Panoramica, i cui dolci tornanti seguono le morbide volute della collina e della linea costiera che strapiomba nel mare Adriatico, in uno splendido contesto ambientale tutelato dal Parco naturale regionale del Colle San Bartolo, si supera il pittoresco Picco del Diavolo aggettante sul vuoto e si giunge in breve a Fiorenzuola di Focara, l’antico Castrum Florentii che, oggetto di aspre contese tra la Chiesa di Ravenna e quella di Pesaro, finì per passare definitivamente, nel XIII secolo, al Comune di Pesaro. Del castello, più volte rovinato dai terremoti, restano solo la porta d’accesso, parte della cinta muraria, la torre campanaria e le rovine della Chiesa di Sant’Andrea (il campanile e la canonica). Superata la porta, sulla quale una targa rievoca i versi Danteschi (Inferno XXVIII) relativi ad un fatto avvenuto nel mare antistante. le strette strade del borgo percorrono semicerchi concentrici che conducono sul vuoto della falesia per poi salire verso la vecchia chiesa. Delle antiche case medievali, molte sono arrivate ai giorni nostri, ma altrettante sono state inghiottite dal mare, che in basso continua ad erodere la rupe.

Il borgo, denominato originariamente solo Fiorenzuola, assunse nel 1889 la denominazione di Focara, toponimo forse dovuto ai fuochi che si accendevano per aiutare i naviganti a identificare la posizione del promontorio, noto per i venti contrari fin dall’antichità, oppure per la presenza di fornacelle in cui si cuocevano laterizi e terrecotte.

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